TDoR 2012, grazie di cuore


In qualità di presidente dell'Agedo Lecce vorrei ringraziare di cuore tutti i soci e i volontari che hanno collaborato alla realizzazione e alla diffusione dell'iniziativa del TDoR, tutti gli ospiti, i relatori e i collaboratori che hanno reso importante, prezioso e di grande qualità l'evento, tutti gli amici vicini e lontani che hanno partecipato con entusiasmo alla serata, nonostante il tempo inclemente tra i quali Agedo Foggia e Arcigay Foggia, e tutti/e coloro che hanno offerto la loro disponibilità e il loro aiuto per risolvere problemi anche tecnici.

Un grazie particolare all'attivista e scrittrice Vladimir Luxuria e ad Antonio Rotelli, presidente nazionale della Rete Lenford (avvocatura per la difesa dei diritti LGBT) che hanno modificato il calendario dei loro molti impegni per essere qui, a Lecce, nonostante la stanchezza e il disagio che i frequenti spostamenti procurano.
Un sentito ringraziamento a Valeria Pace, psicoterapeuta presso l’ONIG (Osservatorio Nazionale sull’Identità di genere – Policlinico di Bari - Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso, Università degli studi di Bari) per aver condiviso la sua esperienza di lavoro con le persone in transizione e ad Alessandro Taurino, docente di Psicologia Clinica all’Università “Aldo Moro” di Bari per aver spiegato in maniera chiara e approfondita tanti aspetti legati all'identità.
Grazie a Miki, Nadia e alle loro famiglie per averci regalato la loro coraggiosa testimonianza.
Grazie, infine, a Valentina Valente che ha moderato con passione e lucidità l'intera discussione.

Sappiamo bene che un convegno non può, purtroppo, da solo risolvere le difficoltà e il dolore che le persone trans affrontano, ma parlarne è importante, così come lo sono l'informazione e la condivisione dei saperi e delle esperienze e gli esempi positivi di speranza e di nuove possibilità. Sono brecce nel muro della indifferenza e del silenzio, nel muro della ignoranza, degli stereotipi e dei luoghi comuni e mi auguro che diventino sempre più grandi, tanto da farlo crollare.

GianFranca Saracino 

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