Una pillola normativa “senza effetti collaterali”

 Cassazione . Sentenza n. 4184 del 15 marzo 2012

La sentenza della Suprema Corte di Cassazione ha chiarito che, in virtù della valutazione complessiva, l’intrascrivibilità del matrimonio contratto all’estero da cittadini italiani dello stesso sesso, non deriva più dalla sua inesistenza.

Avendo la Corte Europea rimosso l’ostacolo della  diversità di sesso dei nubendi ,  la giurisprudenza della Cassazione non si dimostra più adeguata alla attuale realtà giuridica!

Preso atto di ciò, il giudice di legittimità, ha rigettato il ricorso poiché le unioni tra persone dello stesso sesso non sono inesistenti, neppure invalide, ma “semplicemente” inidonee a produrre qualsiasi effetto giuridico nell’ordinamento italiano.

A parere di chi scrive, il riconoscimento sul piano ontologico delle unioni di cui in argomento è un grande successo e, in attesa che il Parlamento, sede privilegiata ed esclusiva per la disciplina del fenomeno sociale di cui si discute, adotti una normativa che possa far definire l’Italia una “nazione civile”, lascia al lettore la propria valutazione della situazione giuridica attuale: quale ambiguità  peggiore di una pillola senza effetti? E quando ci sarà una equiparazione sostanziale tra situazioni anche solo astrattamente omogenee?
                                                                                                                                               S.C.
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