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Unioni Civili - 11 maggio 2016 - Approvata la legge.

"Cari amici,
come avete visto pochi minuti fa la Camera con 372 voti ha approvato la legge sulle Unioni Civili.
E' una data storica.

Un grazie a chi si é battuto sia sul fronte politico che associativo che individuale da anni ed oggi ha visto un primo risultato.

Oggi é solo un primo passo, seppur importantissimo, che, come dice la deputata e
filosofa Michela Marzano,ci allinea alla Francia del 1999. Non ci
basta naturalmente; il ns obiettivo é la parità di doveri/diritti e il
matrimonio civile egualitario. In questi ultimi 2 anni la politica ha preso
impegni pubblici e non li ha mantenuti e questo é grave.Ha accettato
che prevalesse un sentimento che ferisce nel profondo l'idea di uguaglianza e discrimina
soprattutto le famiglie arcobaleno ignorando i loro splendidi figli, i nostri "nipoti".

Oggi ho un sentimentoambivalente e la bocca sa di amaro ma finalmente
i ns fratelli,sorelle, figli,e , amiche/i LGBT escono dalla clandestinità e diventano cittadini, seppur di serie B.

Ho visto gli abbracci fuori da Montecitorio
e probabilmente questi sono stati gesti liberatori perché dopo tanti sforzi si vede lun risultato.

Noi andiamo testardamente avanti con tutti loro perché questa norma, pur con tutti i limiti,
cambia un paese come il nostro e lo rende meno ingiusto.

Ora dovremo vigilare che rapidamente vengano prodotti i decreti
attuativi e che questi non pongano ostacoli, difficoltà, inutili
lungaggini.

Un abbraccio. Grazie a tutti voi e alle vostre famiglie per l'impegno quotidiano
che sono sicuro continuerà.

Fiorenzo" 

Messaggio di Fiorenzo Gimelli ( presidente Agedo Nazionale) ai soci Agedo

Lettera a Bossi Fedrigotti

Oggetto:
lettera a Bossi Fedrigotti sull'art. del 15.2.2014
Data:
Sat, 15 Feb 2014 16:47:51 +0100

A:
Messaggio originale

Gent.le dott.ssa Bossi Fedrigotti,
 in relazione al suo art.  pubblicato oggi,  15.2.2014, sul Corriere della Sera,  “Ma re e regine fanno male ai bambini?”, come madre mi sento di condividere con lei alcune considerazioni  nella speranza che possa leggerle, anche se non mi illudo che siano pubblicate. 

Mio marito ed io abbiamo due meravigliose gemelle monovulari, oggi hanno quasi 36 anni e sono apprezzate professioniste. Una ha orientamento eterosessuale e l’altra  omosessuale ( è, quindi, lesbica – che non è una parolaccia). Come tanti genitori della mia generazione ( ho quasi 63 anni) sono cresciuta con in testa , negli occhi e nel bagaglio educativo, veicolato anche dalle fiabe di principi e principesse,  l’idea di un unico modello affettivo, sessuale, di coppia e di famiglia e nell'ignoranza completa di differenti realtà e orientamenti. Può forse immaginare, o forse no, il grande dolore psicologico, emotivo ed affettivo che abbiamo, nostro malgrado,  inferto a nostra figlia - e di conseguenza anche alla sua innamorata coetanea, circa 20 anni fa -  alla  scoperta della sua omosessualità,  non accettando e non comprendendo il suo orientamento.  A causa di questa ignoranza ,

Guido Barilla: dove c'è amore c'è famiglia




Lettera di Dario Fo ( comico, attore, blogger, scenografo italiano. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997) (fonte: Change.org)



"Caro Guido Barilla,

Ricordo i primi spot televisivi di Barilla, a cui ho partecipato non solo come attore ma anche come autore dei testi e della sceneggiatura nonché del montaggio. Ebbero un enorme successo e, in quel tempo, ho avuto anche l'occasione di conoscere Pietro, vostro padre.
Una persona piena di creatività ed intelligenza, appassionato d'arte e di cultura.
In quegli spot abbiamo raccontato di prodotti che sono diventati simbolo dell'Italia e degli italiani tutti, nelle nostre case e nel mondo. La pasta soprattutto è sinonimo d'Italia, di casa e di famiglia. Per tutti.
Ecco: oggi il nostro Paese è fatto di tante famiglie unite solo dall'amore delle persone che ne fanno parte. Amore che non è in grado di discriminare, che non ha confini: e l'amore, in tutto il mondo, può nascere tra un uomo e una donna, due donne, due uomini. 
Sull'amore si fonda una famiglia, quella che la vostra azienda racconta nella sua comunicazione. Sull'amore si fonda una casa. 
Alla domanda sul perché la sua azienda non faccia spot pubblicitari con famiglie gay, lei ha risposto: "Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Noi abbiamo un concetto

Lettera a Benedetto XVI



Santità, chissà se mai Lei riceverà questa lettera ma noi vogliamo provarci ugualmente!
Chi siamo: siamo i genitori, i fratelli, le sorelle, i cognati, i cugini, gli amici delle persone omosessuali che proprio perché persone hanno la stessa dignità di tutti, per cui cogliamo come molto offensivo il fatto che il loro matrimonio civile sia  stato da Lei definito come una " ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace"
Agedo Roma in Piazza San Pietro il 23.12.2012
Quelli di noi che sono credenti e Le riconoscono quindi autorità vivono con maggiore angoscia la Sua discriminazione nei loro confronti.
Le sue parole non solo non ci sembrano in linea con il mandato ecumenico della nostra religione, ma anzi suggeriscono e legittimano la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e la negazione dei diritti, proprio come accade nei paesi fondamentalisti.
Noi non mettiamo in discussione prerogative che appartengono ai riti della Chiesa Cattolica, ma le sue parole, ascoltate a livello planetario, non possono e non devono ledere la dignità di una cospicua parte della popolazione, alimentando l'odio omofobico e la mancanza del riconoscimento dei diritti civili come citato nella nostra costituzione, nella carta di Nizza e nel trattato di Lisbona.
Volevamo ancora dire che giorni fa Ella ha ricevuto in Vaticano la delegazione ugandese di cui fa parte Rebecca Kadanga, una delle più convinte promotrici della "Kill The Gay Bill" la legge che prevede la pena di morte per l'omosessualità.
Questa discutibile signora ha promesso la legge come regalo di Natale per i suoi connazionali!
Tutto questo le sembra in linea con la liturgia natalizia?
Dobbiamo aggiungere nei presepi delle nostre chiese e delle nostre case le pallottole che circa due anni fa hanno ucciso Kato Kisulo?
Non possiamo e ci rifiutiamo di credere che questo sia il suo mandato.
Fiduciosi attendiamo un Suo riscontro
Per Agedo Rita De Santis 
Presidente nazionale di A.Ge.D.O. ( associazione genitori di omosessuali)
"Cari genitori, il vosto bimbo potrebbe essere gay" 
  Lettera aperta di una mamma americana ai genitori

Vostro figlio potrebbe essere gay. Non sto parlando del figlio del vostro vicino o di quello di vostro cugino e nemmeno sto parlando di mio figlio (sebbene il ragionamento valga per tutti). Sto parlando di vostro figlio. Vostro figlio potrebbe essere gay. Potreste voler protestare: "A mio figlio non piacciono le melodie sdolcinate. Gli piacciono il calcio e il Lego"; "Mia figlia non gioca a softball. Ama vestiti da principessa e rosa"; "Mio figlio ha una ragazza"; "Mia figlia ha un ragazzo"; "Mio figlio è troppo piccolo per pensare a queste cose". Beh, sono qui a dirvi che nessuna di queste cose ha importanza. [...] se vuoi leggere il resto, clicca sul titolo

 ( Fonte Il grande colibrì.com)

Lettera di Rita De Santis a Tiziano Ferro

Potete leggere sul sito di Agedo nazionale la lettera a Tiziano Ferro da Rita de Santis,  presidente nazionale Agedo.




Il sito ufficiale di Tiziano Ferro è http://www.tizianoferro.com/

Poesia per i genitori agedo

Eccoci


(a tutti i genitori di Agedo)
Eccoci qui,
seduti in cerchio,
con i nostri discorsi che hanno radici nel cuore,
con le storie in una lingua comune,
con la voglia
di ascoltare davvero.
Eccoci col nostro dolore
spezzato e diviso tra noi
come un pezzo di pane buono,
con le nostre ferite
apertesi dentro
al primo respiro
di un vento inaspettato.
Eccoci, madri e padri dei nostri figli,
fiori dai colori fuori dell’ordinario,
nati in un giardino
calpestato e battuto,
che abbiamo avuto in sorte
di difendere.
Eccoci a camminare assieme
su una strada che nessuna guida consiglia,
bella ed estrema
come ogni verità.
Ed eccoci una sera qualunque
a guardare
fuori dalle finestre di tante città
il mondo che passa là fuori,
con una luce in più
dentro di noi.


Carlo