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La scuola, il diritto di educare i figli come si vuole e le assemblee negate sull’omofobia


di Mariangela Galatea Vaglio
24 marzo 2014
fonte: http://nonvolevofarelaprof.blogautore.espresso.repubblica.it/

Qualche settimana fa, al Liceo Muratori di Modena, gli studenti avevano invitato Vladimir Luxuria – esponente del mondo dello spettacolo, sì, ma anche ex parlamentare ed attivista per i diritti degli omosessuali e transgender, quindi esperta del settore – a parlare in una loro assemblea per affrontare le tematiche della discriminazione e del pregiudizio omofobo. Un gesto di alta civiltà e che denotava da parte dei ragazzi una sensibilità sul tema molto maggiore di quella di molti adulti. Infatti gli adulti si sono subito dati da fare per dimostrare di essere più chiusi. Alcuni genitori della scuola hanno infatti pensato bene di chiedere che l’incontro fosse sospeso, preoccupati che i loro figli (quelli che avevano proposto ed organizzato l’incontro) potessero rimanerne sconvolti o traumatizzati, o che incontrare Vladimir Luxuria che parla della vita dei transgender e degli omosessuali potesse scuotere molti ragazzi e portarli a riconsiderare alcune convinzioni assorbite in famiglia. La tolleranza, del resto, si sa che è peggio dell’influenza: stai per un’ora a sentir parlare un tizio che ti spiega che non c’è niente di strano o di sbagliato ad essere gay o transessuali, ti accorgi che ha ragione e zàcchete diventi tollerante e ben disposto nei loro confronti anche tu.
La lettera di protesta denunciava, tra l’altro, che l’incontro sarebbe stato senza contraddittorio,

«I ragazzi hanno bisogno di noi: iniziamo a combattere l’omofobia dalle scuole»

 La 27esima ora . Corriere della Sera
29 ottobre 2013
 Dopo l'ennesimo suicidio di un adolescente il punto su omofobia, pregiudizi e convinzione di essere condannati all'infelicità
(Vittorio Lingiardi)
«I ragazzi hanno bisogno di noi: iniziamo
a combattere l’omofobia dalle scuole»
di Elena Tebano
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Il biglietto lasciato da Simone, il ragazzo di 21 anni che sabato notte si è ucciso gettandosi da un palazzo di 11 piani, chiamava in causa un nemico molto astratto, l’«omofobia». È una parola che negli ultimi mesi è risuonata spessissimo nella risacca del dibatitto politico, ma che per molte persone rischia di sembrare vuota.
Esiste davvero un’emergenza? E qual è il modo migliore di affrontarla?
Ne abbiamo parlato con Vittorio Lingiardi, Professore ordinario di Psicologia dinamica alla Sapienza e consulente scientifico di Le cose cambiano. «Ci sono pregiudizi e atteggiamenti negativi diffusi nei confronti dell’omosessualità, che le persone gay, in particolare gli adolescenti, finiscono per interiorizzare – spiega -. Li traducono in paura: di essere sbagliati e di non

Perché un ragazzo gay di oggi può uccidersi?

   Annotazioini di Andrea Rubera del gruppo Nuova Proposta di Roma
  Mercoledì, 30 Novembre 2013

Fonte: w.progetto gionata.org

Simone si è suicidato pur non essendo stato probabilmente vittima di aggressioni omofobe. Eppure dal suo messaggio è evidente che l'omofobia è stata il suo assassino.

Cosa intendeva Simone con omofobia?

Ipotizzo alcune interpretazioni, evidentemente filtrandole anche con la mia personale esperienza.
In Italia, ancora oggi, benché internet e l'associazionismo stia migliorando decisamente la circolazione dell'informazione e l'opportunità di confronto e sostegno, l'omosessualità non esiste nell'immaginario quotidiano. Parlo ovviamente in via generale, conscio che per fortuna stanno sorgendo sempre più eccezioni.
Per lo meno non esiste come opzione di vita tra le tante. Esiste ancora come "eccezione", macchietta, caso da trattare con registro ora comico ora drammatico. E' proprio la "quotidianità" che ...
leggi l'articolo

Si suicida un altro giovane gay

Ha scelto di  rinunciare ad una vita che gli pareva insopportabile Simone, il ragazzo ventunenne di Roma che si è suicidato qualche giorno fa.  Piangiamo per la sua scomparsa, pensando con dolore alla profonda disperazione che provava, alla paura che deve averlo attanagliato, al futuro che si è negato. Siamo molto preoccupati di fronte alla indifferenza  della classe politica che gioca a trovare compromessi definiti “salva opinione”, per salvaguardare gruppi che possano liberamente continuare a condannare e discriminare gay, lesbiche e trans , alla impotenza e impreparazione della scuola che non prevede una seria educazione degli  studenti alle differenze  , lasciando a singoli dirigenti e/o docenti sensibili di buona volontà interventi educativi sporadici, ad una società tutta che si definisce cattolica e cristiana, ma è irrispettosa e violenta e tollera , avalla e giustifica comportamenti  intrisi di pregiudizi e di odio, con danni immensi e tanta sofferenza per i singoli e per le loro famiglie.
In questa Italia - nel 2013 ancora così arretrata nel campo dei diritti civili - l’omofobia  parte dallo sguardo di delusione del genitore, dallo sguardo di odio e di disprezzo dei compagni, dalla indifferenza  di fronte agli insulti rivolti a chi ha orientamento sessuale differente sino ad arrivare all'aggressione fisica e psicologica, sino a provocare  un disagio insopportabile, anche verso se stessi, che spinge al suicidio.
Qui pare sia ancora tanto difficile capire che  siamo tutti differenti e che con le  nostre differenze abbiamo bisogno di  sentirci amati per avere fiducia in noi e nelle nostre possibilità.
Siamo addolorati e preoccupati, ma dobbiamo andare avanti e lottare per cambiare le cose, per sensibilizzare ed informare, sperando in un’accelerazione del senso di civiltà che sembra ancora lontano.
Agedo Lecce

A proposito dell’omofobia

 L’omofobia è un male sociale che  si manifesta con atteggiamenti negativi che possono andare dall’insulto al dileggio, al rifiuto, al disprezzo  ed anche alla violenza psicologica e fisica nei confronti delle persone omosessuali, all’interno e fuori delle famiglie.
Nonostante si registrino  positivi cambiamenti ed una maggiore apertura culturale nella mentalità attuale, sono ancora molte le persone omosessuali, anche giovani, che hanno difficoltà ad esprimersi liberamente in famiglia, a scuola, al lavoro e ci sono ancora tanti genitori che vivono  con disagio la scoperta dell’omosessualità dei propri figli.
 Liberiamo le differenze  offre l’opportunità a studenti, educatori, cittadini, famiglie e istituzioni di riflettere e di confrontarsi serenamente sui propri modelli culturali, sugli stereotipi e sui pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale e all’identità di genere e di ascoltare esperienze e testimonianze di genitori, di giovani, di associazioni.
La possibilità di parlare di questi argomenti  e una informazione corretta attraverso la parola di esperti sono fondamentali nella prevenzione e nel contrasto ai pregiudizi e alle discriminazioni.
E’ ciò che  AGEDO LECCE si propone con queste iniziative .

IDAHO lancia un appello ai credenti a partecipare alle preghiere per le vittime dell'omofobia

Testo dell'11 marzo 2013 dell'IDAHO, International Day Against Homophobia and Transphobia (Staff della Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia)

Nel mondo moderno, in molti contesti culturali, i testi religiosi vengono spesso utilizzati per giustificare la violenza e la discriminazione e per sostenere ed approvare l’odio contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali (LGBTQI).
Queste voci non sono la maggioranza, ma sono spesso quelle
Comune di Guagnano… Che meraviglia!!!                                 

Approvata all'unanimità la Mozione contro l’omofobia e la transfobia




Dopo quanto approvato nei giorni scorsi in Francia e in Inghilterra, in merito alla legge sui matrimoni gay, appare ancor più evidente il divario fra l 'Italia e gli altri paesi dell' Europa Occidentale. C’è un abisso, non solo in materia di diritti civili, ma anche di tutela della dignità dei cittadini. Brucia ancora l'affossamento da parte del nostro Parlamento  per ben due volte - 2009 e 2012- della proposta di estensione della legge Mancino anche ai reati commessi a danno di qualcuno in ragione del suo orientamento sessuale o  dell’identità di genere (persona omosessuale, transessuale o transgender).

Non si contano gli episodi di insulto, aggressione, violenza a scuola, in famiglia o per la strada  e - ora - anche  via internet. Eppure il Parlamento Europeo, con le sue Risoluzioni del 2006, 2007, 2011, 2012, esorta tutti i paesi dell’Unione a “eradicare” omofobia e transfobia, a tutelare  le persone , a lavorare per la prevenzione e il contrasto a queste forme abiette di offesa alla dignità e, a volte, alla integrità anche fisica; per non parlare dei casi di suicidio , da registrare purtroppo ancora fra gli adolescenti vessati e spaventati. Eppure in questa "notte" italiana brillano piccole luci di civiltà 

Viviamo in un paese senza memoria

di Antonio Soggia - dottore di ricerca in Storia Contemporanea - Università di Torino
 
05 febbraio 2013

Ne abbiamo avuto un’ulteriore prova questa mattina, alla lettura dei commenti dei giornali alle parole di mons. Vincenzo Paglia sui diritti dei gay. Titola la Repubblica: «Prima apertura nella Chiesa: “Diritti alle coppie gay”». E Vito Mancuso, che pure è un teologo e di magistero della Chiesa dovrebbe intendersi, scrive che “è la prima volta che un ministro vaticano riconosce esplicitamente e pubblicamente l’esistenza delle coppie omosessuali rendendole soggetto di diritti” e individua nella parole di Paglia “una sterzata abbastanza netta rispetto all’intransigenza esibita finora”. Non è vera né la prima, né la seconda osservazione.

Purchè con un padre e con una madre

Mario Monti ha recentemente dichiarato  a Sky Tg24  :"Per me la famiglia è formata da un uomo e una donna ed è giusto che i figli crescano con madre e padre". (Il riferimento all'Europa  è magicamente scomparso, in questo caso?) Questo modo di pensare lascia l'Italia in una grande arretratezza culturale , sia rispetto al riconoscimento dei diritti, sia rispetto alla presa di coscienza  della variegata realtà famigliare della nostra società, sia rispetto ai bisogni reali dei figli e affida il benessere e la cura della prole alla struttura della famiglia, non alle qualità dei genitori.
 In altre parole, è sufficiente che ci siano un padre come figura di maschio - non importa quanto assente, disinteressato, violento -  e una madre come figura femminile - non importa che abbia o meno cura dei figli, che sia succuba o castrante - per garantire una crescita ed una cura soddisfacenti ed equilibrate dei figli? La convinzione di tanti tradizionalisti sembra essere questa: purchè i due formino una coppia eterosessuale e una famiglia "tradizionale", felice o infelice  non ha importanza , che si odino o che si amino,  che si separino o che rimangano insieme, che si massacrino o che si ammazzino, ( esempi ne abbiamo ogni giorno, purtroppo,  in questa nostra  Italia ) , che curino i figli o che li trascurino,  che ne abusino, li maltrattino, li traumatizzino o li uccidano come agnelli sacrificali, non ha importanza, è la struttura che importa, è la struttura che garantisce una buona crescita dei figli.

Lettera a Benedetto XVI



Santità, chissà se mai Lei riceverà questa lettera ma noi vogliamo provarci ugualmente!
Chi siamo: siamo i genitori, i fratelli, le sorelle, i cognati, i cugini, gli amici delle persone omosessuali che proprio perché persone hanno la stessa dignità di tutti, per cui cogliamo come molto offensivo il fatto che il loro matrimonio civile sia  stato da Lei definito come una " ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace"
Agedo Roma in Piazza San Pietro il 23.12.2012
Quelli di noi che sono credenti e Le riconoscono quindi autorità vivono con maggiore angoscia la Sua discriminazione nei loro confronti.
Le sue parole non solo non ci sembrano in linea con il mandato ecumenico della nostra religione, ma anzi suggeriscono e legittimano la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e la negazione dei diritti, proprio come accade nei paesi fondamentalisti.
Noi non mettiamo in discussione prerogative che appartengono ai riti della Chiesa Cattolica, ma le sue parole, ascoltate a livello planetario, non possono e non devono ledere la dignità di una cospicua parte della popolazione, alimentando l'odio omofobico e la mancanza del riconoscimento dei diritti civili come citato nella nostra costituzione, nella carta di Nizza e nel trattato di Lisbona.
Volevamo ancora dire che giorni fa Ella ha ricevuto in Vaticano la delegazione ugandese di cui fa parte Rebecca Kadanga, una delle più convinte promotrici della "Kill The Gay Bill" la legge che prevede la pena di morte per l'omosessualità.
Questa discutibile signora ha promesso la legge come regalo di Natale per i suoi connazionali!
Tutto questo le sembra in linea con la liturgia natalizia?
Dobbiamo aggiungere nei presepi delle nostre chiese e delle nostre case le pallottole che circa due anni fa hanno ucciso Kato Kisulo?
Non possiamo e ci rifiutiamo di credere che questo sia il suo mandato.
Fiduciosi attendiamo un Suo riscontro
Per Agedo Rita De Santis 
Presidente nazionale di A.Ge.D.O. ( associazione genitori di omosessuali)

La rabbia e il dolore


Agedo Lecce stringe in un abbraccio solidale la famiglia del quindicenne romano che si è tolto la vita.
Se tale gesto è stato determinato dallo stalking omofobo cui il ragazzo pare fosse sottoposto, Agedo Lecce grida ancora una volta la sua rabbia.
Rabbia e dolore, che le Istituzioni dovrebbero ascoltare, per sradicare la piaga sociale violenta dell'omofobia tramite un'azione incisiva e un'informazione corretta  nelle scuole e nel resto della società.

TDoR 2012, grazie di cuore


In qualità di presidente dell'Agedo Lecce vorrei ringraziare di cuore tutti i soci e i volontari che hanno collaborato alla realizzazione e alla diffusione dell'iniziativa del TDoR, tutti gli ospiti, i relatori e i collaboratori che hanno reso importante, prezioso e di grande qualità l'evento, tutti gli amici vicini e lontani che hanno partecipato con entusiasmo alla serata, nonostante il tempo inclemente tra i quali Agedo Foggia e Arcigay Foggia, e tutti/e coloro che hanno offerto la loro disponibilità e il loro aiuto per risolvere problemi anche tecnici.

Un grazie particolare all'attivista e scrittrice Vladimir Luxuria e ad Antonio Rotelli, presidente nazionale della Rete Lenford (avvocatura per la difesa dei diritti LGBT) che hanno modificato il calendario dei loro molti impegni per essere qui, a Lecce, nonostante la stanchezza e il disagio che i frequenti spostamenti procurano.
Un sentito ringraziamento a Valeria Pace, psicoterapeuta presso l’ONIG (Osservatorio Nazionale sull’Identità di genere – Policlinico di Bari - Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso, Università degli studi di Bari) per aver condiviso la sua esperienza di lavoro con le persone in transizione e ad Alessandro Taurino, docente di Psicologia Clinica all’Università “Aldo Moro” di Bari per aver spiegato in maniera chiara e approfondita tanti aspetti legati all'identità.
Grazie a Miki, Nadia e alle loro famiglie per averci regalato la loro coraggiosa testimonianza.
Grazie, infine, a Valentina Valente che ha moderato con passione e lucidità l'intera discussione.

Sappiamo bene che un convegno non può, purtroppo, da solo risolvere le difficoltà e il dolore che le persone trans affrontano, ma parlarne è importante, così come lo sono l'informazione e la condivisione dei saperi e delle esperienze e gli esempi positivi di speranza e di nuove possibilità. Sono brecce nel muro della indifferenza e del silenzio, nel muro della ignoranza, degli stereotipi e dei luoghi comuni e mi auguro che diventino sempre più grandi, tanto da farlo crollare.

GianFranca Saracino 

Respinto di nuovo il testo base contro l'omofobia!

Non si riesce ad andare avanti in questa bellissima ma disgraziata Italia che non merita l'inciviltà alla quale sembra condannata e che la inchioda al passato. Forse a tremila anni fa?
Il resto dell'Europa continua , invece, spedito sulla strada dell'evoluzione in materia di diritti civili  sotto gli occhi di tutti, anche i nostri.
I politici omofobi, opportunisti e ipocriti, che purtroppo abbiamo, continuano a stracciarsi le vesti e ad opporsi non solo alle unioni civili o ai matrimoni fra persone dello stesso sesso (roba da fantascienza qui, realtà nella maggioranza delle nazioni dell'Europa Occidentale), ma addirittura ad una estensione della legge Mancino - che già prevede  un'aggravante per i crimini di odio legato a motivi razziali, nazionali o religiosi - anche  quelli commessi per omofobia e transfobia.
Forse questi nostri politici avrebbero bisogno di un bel corso di aggiornamento.
 Un aggiornamento presso le famiglie che hanno paura e che soffrono per la discriminazione dei propri figli o che li discriminano a loro volta. 
 Un aggiornamento presso i tanti giovani  che vengono aggrediti proprio perchè omosessuali o transessuali e per nessun altro motivo.  
Un aggiornamento presso le scuole dove il bullismo omofobico soffoca la libera espressione del sè in crescita.
Un aggiornamento presso professionisti che stanno molto attenti a non rivelare il proprio orientamento sessuale, per timore di perdere il lavoro.
 Un aggiornamento, infine presso giovanissimi che hanno tentato, a volte riuscendoci, il suicidio, perchè era insopportabile vivere con la condanna di uno stigma inflitto da chi allegramente poi accetta  corrotti, corruttori e ladroni.

 Un aggiornamento serio, lungo, soprattutto non pagato, soprattutto lontano dalle aule dove si decide della vita e sulla pelle dei cittadini...

 Il 7 novembre è successo ancora... Non ne possiamo più.

GF.S.



Paolo Patanè: Crocetta: visibilità gay premiata dal voto


 fonte : Comunicato stampa. Arcigay.

"Ancora una volta le urne premiano la visibilità omosessuale. L’elezione di Crocetta, uomo che non ha mai fatto mistero del proprio orientamento sessuale, al di là dell’analisi del dato meramente politico, rappresenta con chiarezza che il Paese è pari alle grandi democrazie europee con un approccio ormai sereno alla visibilità degli amministratori pubblici. Rappresenta anche il senso e il segno di una relazione tra due battaglie strettamente correlate: quella per la visibilità e la dignità dell' identità di ogni persona e quella per la legalità e contro la mafia.
Ci auguriamo che questa elezione sia da sprone per i tanti omosessuali e lesbiche che, in ruoli di amministratori pubblici o di potere, ancora nascondono inutilmente o tacciono  relegando alla vergogna la loro affettività." (continua...)

NO alla violenza!!!


Agedo Lecce esprime vicinanza al dolore della famiglia di Melissa  Bassi per la perdita della loro meravigliosa figlia, alla famiglia di Veronica Capodieci che versa in gravi condizioni e alle famiglie degli altri studenti  feriti  da questo ignobile e vigliacco attentato fatto alla parte più bella e promettente  della nostra società.  
E’stato un atto di inaudita e becera violenza, di crudeltà assoluta che non si può definire neppure bestiale, giacchè le bestie a simili barbarie non giungono. 
Noi genitori , amici e parenti di persone omosessuali,  e transessuali ci stringiamo intorno alle famiglie di queste creature innocenti e partecipiamo al loro dolore e a quello di una intera comunità, opponendoci a gran voce a qualunque tipo di violenza.

GianFranca Saracino 
Presidente di Agedo Lecce

Continua la strage di giovani vite!!! Di bullismo omofobico si può morire!!!


Kenneth Weishuhn  aveva solo 14 anni.  Si è tolto la vita perché non ha retto  alla violenza psicologica dei suoi  compagni  - che credeva amici - ai quali aveva rivelato la sua omosessualità e che lo hanno perseguitato anche su Internet e sul cellulare.
E’ una vergogna per tutta la società continuare a non fare abbastanza per educare i nostri figli al rispetto! E’ un delitto continuare ad accanirsi sulle differenze,   ottusamente pensando che non siano naturali e che siano addirittura peccato,  quando l’odio,  il male fatto agli altri e  l’indifferenza  sono  i peccati più gravi che gridano, come in questo caso, vendetta al  cospetto non solo di Dio  ma delle nostre coscienze!
Che gli eterosessuali abbiano preso a modello di vita, di etica,  di affettività e di relazione se stessi imponendolo a tutti e infischiandosene della varietà naturale e lecita che esiste al mondo è un’ingiustizia e va gridata! Ricorda tanto il modello di uomo perfetto al tempo del nazismo.
L’omofobia  è assimilabile al nazismo. E’ un problema sociale. E’ un’emergenza che dura da troppo tempo. Bisogna fare qualcosa. Non si può più tollerare l’ignoranza abissale che ancora esiste nelle scuole, fra gli educatori, nella società, fra i politici!
Basta! Diciamo basta all’omofobia! Informiamoci e soprattutto educhiamo correttamente i nostri figli perché non diventino omofobi e aguzzini. Chi vuole vivere in una società così?