Ha scelto di
rinunciare ad una vita che gli pareva insopportabile Simone, il ragazzo
ventunenne di Roma che si è suicidato qualche giorno fa. Piangiamo per la sua scomparsa, pensando con dolore
alla profonda disperazione che provava, alla paura che deve averlo
attanagliato, al futuro che si è negato. Siamo molto preoccupati di fronte alla indifferenza della classe politica che gioca a trovare compromessi definiti “salva opinione”, per salvaguardare gruppi che possano
liberamente continuare a condannare e discriminare gay, lesbiche e trans , alla
impotenza e impreparazione della scuola che non prevede una seria educazione degli
studenti alle differenze , lasciando a singoli dirigenti e/o docenti
sensibili di buona volontà interventi educativi sporadici, ad una società tutta
che si definisce cattolica e cristiana, ma è irrispettosa e violenta e tollera ,
avalla e giustifica comportamenti intrisi
di pregiudizi e di odio, con danni
immensi e tanta sofferenza per i singoli e per le loro famiglie.
In questa Italia - nel 2013 ancora così arretrata nel campo dei diritti civili - l’omofobia parte dallo sguardo di delusione del genitore,
dallo sguardo di odio e di disprezzo dei compagni, dalla indifferenza di fronte agli insulti rivolti a chi ha
orientamento sessuale differente sino ad arrivare all'aggressione fisica e
psicologica, sino a provocare un disagio
insopportabile, anche verso se stessi, che spinge al suicidio.
Qui pare sia ancora tanto difficile capire che siamo tutti differenti e che con le nostre differenze abbiamo bisogno di sentirci amati per avere fiducia in noi e
nelle nostre possibilità.
Siamo addolorati e preoccupati, ma dobbiamo andare avanti e
lottare per cambiare le cose, per sensibilizzare ed informare, sperando in un’accelerazione del senso di civiltà
che sembra ancora lontano.
Agedo Lecce
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