Comunicato stampa di Polis Aperta
Come
cittadini e appartenenti lgbt alle forze dell'ordine apprendiamo con
delusione e preoccupazione l'ennesima bocciatura da parte della
commissione Giustizia della Camera del testo base per una legge contro
l'omofobia e la transfobia, SANCENDO COSI DI FATTO, ED ANCORA UNA VOLTA,
CHE PER LA LEGGE LE PERSONE LGBT NON SONO UGUALI ALLE ALTRE.
Nonostante ciò non ci sentiamo sconfortati ma anzi ancora più determinati a continuare e a vincere questa battaglia.
Convinti
che sia necessaria una forte mobilitazione di tutta la cittadinanza su
un tema che tocca i diritti e la dignità dell'essere umano, incoraggiamo
tutte le persone lgbt che subiscono reati a causa del loro orientamento
sessuale e/o della loro identità di genere, a sporgere querela alle
forze dell'ordine, attraverso il supporto delle associazioni che si occupano
di diritti e avvocatura lgbt, indicando chiaramente i motivi
dell'aggressione subita.
Riteniamo infatti che sia le forze
dell'ordine, sia la magistratura (alla luce del progetto O.S.C.A.D.,
della due recenti circolari del Ministero dell'Interno a favore del
riconoscimento delle coppie omosessuali tra il personale di polizia e
per il rilascio dei permessi di soggiorno, delle sentenze dei Tribunali
di Trieste e Milano che estendono la legge Mancino anche
all'orientamento sessuale), stiano dimostrando al momento attuale di
essere molto più al passo con le esigenze della società italiana, al
contrario della classe politica italiana trasversalmente alle varie
posizioni fatte salve alcune eccezioni.
E' nostra convinzione che la politica non potrà comunque rimanere
indifferente ancora per molto a queste problematiche se tutto ciò che
fino ad ora è rimasto sommerso inizierà ad emergere e a scuotere
l'opinione pubblica.
La Presidente di Polis Aperta
Simonetta Moro
10 novembre 2012
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